I Management del Dolore Post Operatorio con «McMao» al Dopolavoro
Inserito da admin il 20 Dic 2014 | Nella categoria LiveNews | Ci sono 0 Commenti
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Martedì 23 dicembre nuovo fantastico appuntamento al Dopolavoro Live Club di , che ospita l’esibizione live dei Management del Dolore Post Operatorio. La band abruzzese è entrata di diritto tra le formazioni più interessanti del panorama nostrano, dimostrando di avere, oltre ad una particolare capacità compositiva, un indiscusso impatto dal vivo. In loro la teatralità e l’ironia si fondono insieme per dar vita ad una rappresentazione fisica e sonora dell’esistenza, che preannuncia un’esibizione intensa e adrenalinica in cui non il gruppo non lascia spazio all’immaginazione.

Il loro nuovo album, “McMao”, è un inno alla folle gioia di vivere male come metodo di sopravvivenza all’esistenza quotidiana; musicalmente, prosegue il percorso con accenti punk-funk, elettronici e new wave intrapreso nel precedente “Auff!” del 2012, grazie al quale hanno vinto il premio come miglior band live emergente al “Mei 2.0” di Faenza.


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Il concerto dei Management Del Dolore Post Operatorio è diventato uno di quegli appuntamenti a cui non si rinuncia nel panorama della musica alternativa. Che li si ami per la loro musica, che si condivida o meno il loro messaggio, che si guardino con uno spirito a metà tra il critico e il curioso, i ragazzi di Lanciano sono in grado di raccogliere attorno a sé un pubblico numeroso e vitale.

Il loro è un live coinvolgente, che crea un’atmosfera quasi onirica in cui il rumore diventa spazio di espressione comune per musicisti e ascoltatori.

Le canzoni dei MaDe DoPo (abbreviazione ufficiale del nome del gruppo) sono pezzi forti, con ritornelli che funzionano come nella migliore musica popolare. Che qui ha la forma del punk-funk: chitarre quadrate, batteria secca e (moderati) inserti elettronici. Un mix provocatorio ma intelligente, fatto di irriverenza divertita, di intuizioni assurde e audaci, che esprimono un autentico e raro spirito punk, tipico di chi contesta e attacca con il sorriso sulle labbra, per smontare e rovesciare preconcetti, consuetudini ingessate e prospettive a senso unico, per far pensare di più, oltre i soliti limiti, mostrando la bellezza delle alternative possibili nei paradossi, perché a volte “il brutto è bello, e il bello è brutto”.

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