Il club dell’ascolto live, dal Canada live i Mentana
Inserito da admin il 20 Nov 2016 | Nella categoria LiveNews | Ci sono 0 Commenti
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Venerdì 25 novembre all’ di con il concerto della folk band canadese prosegue la terza edizione de “ live”, rassegna nata dalla collaborazione tra il centro culturale, Coolclub e Uasc! e realizzata con il sostegno della Fondazione Musagetes. Un breve viaggio intimo e acustico alla scoperta dei nuovi suoni provenienti dal resto del mondo, con particolare attenzione al folk, alla parola cantata, alle storie, alla musica delle radici. Il Club dell’Ascolto, progetto nato da un’idea di Gigi Colaci, anche quest’anno sarà una guida alle nuove tendenze della musica indipendente internazionale.

La band – composta da Robin-Joël Cool (voce, chitarra), Viviane Audet (piano e voce), Jonathan Fournier (chitarra), Pablo Seib (basso) e Yannick Parent (batteria e percussioni) – nel 2012 firma la colonna sonora del film “Camion” del regista Rafaël Ouellet che conquista il premio Jutra per la migliore musica originale. Dopo l’uscita del primo EP “Western Soil” (2014 – autoprodotto), il regista Ouellet sceglie e inserisce due nuovi brani nella colonna sonora di “Gurov e Anna”. Nell’estate del 2015, la tv tedesca ZDF, impegnata nella realizzazione di un documentario sul Canada, segue la band durante l’esibizione al Montreal Jazz Festival. Nel marzo 2016 esce il disco d’esordio “Inland Desire” (Ste-4 musique). «Le esperienze, la conoscenza, le persone che abbiamo incontrato, i posti che abbiamo visitato durante la nostra vita, tutto questo arricchisce la musica che scriviamo», sottolinea il frontman Robin-Joël Cool. «Naturalmente, per quanto riguarda Viviane e me, appartenendo al mondo del teatro e del cinema di Montreal, abbiamo una nostra modalità di composizione e di racconto di una storia. Il nostro bassista, invece, lui viene dall’Argentina dove ha lavorato come fumettista e dove ha suonato per molti anni in un’orchestra di tango. Il chitarrista, poi, lavora nei cantieri edili e viene dalle campagne occidentali; infine il nostro batterista ha studiato jazz e letteratura. In definitiva, direi che si tratta di amicizia e di mescolare i nostri background insieme». Il sound dei Mentana è stato definito “cinematic folk” e le canzoni come dei “cortometraggi musicali”. «Scrivo testi nello stesso modo in cui scrivo film. Mi piace raccontare storie. E compongo canzoni come compongo colonne sonore. La musica deve essere al servizio della storia che stiamo raccontando. Questo è ciò che amo del folk: la semplicità, la purezza.


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Non si tratta mai di aggiungere, ma di sottrarre. La semplicità per me è come cucinare cibo di qualità: ha bisogno di tempo per fiorire». Durante il concerto la band proporrà i brani dell’ultimo cd (uscito pochi mesi fa) “Inland Desire”. «Il titolo si ispira al libro di Émile Zola “La bestia umana”. Io sono da sempre un grande amante dei lavori di Zola. Ha la capacità di ritrarre la condizione umana in una maniera che mi dà i brividi e mi ha ispirato per molti miei progetti. Amo pensare che il naturalismo francese abbia degli aspetti simili alla musica folk. Quindi, direi che il fil rouge che lega l’intero album sia: 12 tracce come 12 personaggi che combattono con la loro bestia interiore. Mi piace ricordare che Toni Hamel, l’artista che ha realizzato la copertina del disco, è originario della Sicilia». Le influenze nella musica dei Mentana sono tante. «Sono cresciuto ascoltando Gordon Lightfoot, un cantante folk canadese che mio padre suonava tutto il tempo. Solo anni più tardi, ho riscoperto la sua musica e i suoi testi. Ha questo modo di scrivere di tragici eventi senza prendere posizione, riuscendo a immortalare un momento nel tempo. Essendo acadiano, ho ascoltato un sacco di musica folk Cajun come i 1755 e Zachary Richard e Clifton Chenier. Naturalmente, ho ascoltato Bruce Springsteen e Johnny Cash, e credo che si veda nella musica che scrivo. Sono anche un fan di Philip Glass, Schubert, Satie e Ennio Morricone. Nella mia adolescenza, mentre tutti ascoltavano i Nirvana e The Doors, mi ricordo di aver avuto questo nastro di Paolo Conte (questa è una storia vera), e di averlo messo su in ogni festa alla quale andassi. Mi ricordo anche un gruppo di noi, bambini, su una vecchia barca da pesca cantare “Via con me” con enfasi».

Start ore 21.30, ingresso gratuito con tessera socio.

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