Nostos, dialoghi sul mare dei ritorni: due mesi di appuntamenti itineranti
Inserito da admin il 21 Gen 2017 | Nella categoria Magazine | Ci sono 0 Commenti
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letterari a cura dei , incontri musicali con la direzione artistica di , spettacoli teatrali della Compagnia Teatrale La Busacca: dal 21 gennaio al 28 marzo in vari comuni della provincia di appuntamento con la rassegna culturale itinerante Fineterra – Salento Negroamaro, promossa dall’Istituto di Culture Mediterranee con il sostegno dell’assessorato alle Industrie culturali e turistiche della Regione Puglia, ideata per ragionare su una nuova identità, aperta e meticcia, che abbraccia questa e l’altra parte del mare Adriatico. : dialoghi sul mare dei ritorni, titolo scelto per questa edizione, proporrà – dopo l’anteprima di dicembre a cura di Mario Perrotta – tredici appuntamenti nei quali il pubblico e gli artisti si muoveranno insieme alla ri-scoperta di un patrimonio condiviso di suoni, lingue, cibi, ritualità. La rassegna si concluderà il 28 marzo a Otranto in occasione del ventennale del naufragio della Katër i Radës – una piccola motovedetta albanese, stracarica di uomini, donne e bambini, affondata nel giorno del Venerdì Santo davanti alle coste italiane – che causò oltre ottanta tra morti e dispersi.

Sabato 21 gennaio il primo appuntamento sarà ospitato nelle sale del Castello Spinola Caracciolo di Andrano. Alle 19.30 in “Albania Andata e Ritorno“, Ylljet Aliçka, uno dei maggiori scrittori albanesi contemporanei, autore del volume “Il sogno italiano”, dialogherà con lo scrittore Alessandro Leogrande. A seguire i musicisti e compositori Emanuele Coluccia e Admir Shkurtaj, che nel corso della loro carriera hanno già collaborataro in vari progetti, proporranno un concerto inedito per due pianoforti tra improvvisazione, jazz, sonorità balcaniche e tradizione salentina.


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Il romanzo “Il sogno italiano” parte dall’Albania nel dicembre 1985: la famiglia Tota, composta da quattro sorelle e due fratelli, si rifugia all’ambasciata italiana di Tirana chiedendo asilo politico. Lo stato totalitario albanese è esterrefatto. Si tratta di un evento senza precedenti non solo in Albania, ma in tutto il blocco dei paesi ex-comunisti dell’ orientale. Tuttavia, i Tota usciranno dall’ambasciata solo cinque anni più tardi, dopo lunghi negoziati e una vita del tutto isolata e costantemente sorvegliata. Alloggiati in due stanze seminterrate dell’edificio, alternano speranza, delusioni, sogni di un “matrimonio all’italiana” e sofferenze psicologiche. Durante quei cinque anni, tra poliziotti, diplomatici e servizi segreti albanesi si verrà a creare ogni tipo di incidente e malinteso. Solo nel maggio del ’90 i sei protagonisti arrivano trionfalmente in Italia. Ma anche qui le cose non vanno come loro si aspettano: i Tota si sentono eroi che hanno combattuto la dittatura albanese e così vorrebbero essere trattati. Invece, ovviamente, entrano nella routine burocratica dei richiedenti asilo: prima sono trasferiti in un campo per rifugiati politici e in seguito, loro malgrado, ospitati in un alloggio popolare nel quale vivranno dimenticati da entrambi i Paesi, incapaci di integrarsi nella nuova patria e di dare un senso alla loro libertà. Le opere di Aliçka, tradotte in molte lingue, hanno ricevuto consensi unanimi e importanti riconoscimenti. In Italia è uscita nel 2006 la sua raccolta di racconti I compagni di pietra. Scrive anche per il cinema, sue le sceneggiature di Slogans (vincitore del Premio della critica giovanile al Festival di Cannes nel 2001) e The prayer of love.

Nostos proseguirà con gli incontri musicali che coinvolgeranno Fausto Beccalossi e l’istriana Tamara Obrovac (sabato 28 gennaio alle 20.30 nella Masseria Boncuri di Nardò), l’organettista Claudio Prima e il violoncellista albanese Redi Hasa (sabato 4 febbraio alle 20.30 nella Chiesa Matrice di Squinzano), le cantanti Rachele Andrioli e Meli Hajderaj (sabato 4 marzo alle 20.30 nel Teatro Comunale di Tuglie), il polistrumentista e compositore Michele Lobaccaro dei Radiodervish e Fatbardh Capi (sabato 11 marzo nel Castello di Castrignano de’ Greci), Cesare Dell’Anna ed Ekland Hasa (sabato 25 marzo alle 20.30 nel Palazzo Ducale di Martano).

La rassegna ospiterà anche una serie di incontri che saranno dedicati a Shady Hamadi – autore italo siriano che, giovedì 16 febbraio alle 19.30 nell’ex convento delle Clarisse di Copertino, dialogherà con Monica Ruocco prima del concerto per un Mediterraneo di Pace (in collaborazione con Salento Crocevia) del pianista siriano Aeham Ahmad; alla poesia di Jalaluddin Rumi – con l’omaggio dal titolo “99 passi a est” ospitato sabato 25 febbraio da Palazzo De Donno a Cursi prima del concerto spettacolo a cura di Giovanni Di Cicco, danzatore e coreografo formatosi tra l’Italia, la Francia e la Folkwang Hochschule di Essen, da sempre impegnato sul fronte della ricerca interiore e filosofica attraverso la danza che nel pomeriggio terrà anche un workshop di danza sufi, e il turco Selçuk Gürez. Nostos proporrà, inoltre, lo spettacolo “L’uomo che guardava il mare” della Compagnia Teatrale La Busacca che andrà in scena a Casarano (18 marzo ore 20.30 nell’Auditorium Filanto), Copertino (20 marzo ore 20.30 nell’ex convento delle Clarisse), Squinzano (23 marzo ore 20.30 nella Chiesa Matrice) e Tuglie (24 marzo ore 20.30 nel Teatro Comunale).

Martedì 28 marzo dalle 19.30 appuntamento di chiusura nel Castello di Otranto con l’incontro “Il mare tra le terre: memorie a vent’anni dal naufragio della Kater I Rades” a cura di Alessandro Leogrande e con il concerto a cura di Admir Shkurtaj con letture da “Il Naufragio” di Leogrande a cura che ha ispirato il concerto-spettacolo di Koreja “Kater i Rades – il Naufragio” con la regia di Salvatore Tramacere e la direzione di Pasquale Corrado. Kater i Rades non vuole essere semplicemente un’opera della memoria. È piuttosto il tentativo, attraverso la musica, di liberare l’universo umano di chi è andato incontro a una delle tante tragedie del Mediterraneo. Nell’atto unico si affollano i sommersi e i salvati, chi è sopravvissuto e chi è scomparso, le loro voci, i loro pensieri, e soprattutto il loro viaggio verso il buio, pieno di grandi ansie e piccoli desideri, sogni e paure, digressioni, apparizioni, improvvise rammemorazioni.

Ogni evento è inteso come un incontro, che dà l’opportunità ai protagonisti di confrontarsi sul tema delle radici comuni per un ipotetico ritorno, umano e musicale, il Nostos appunto, al centro del mare che è stato un tempo un unico grande bacino culturale che ha prodotto le varie culture dei paesi che a tutt’oggi vi si affacciano. L’obiettivo della rassegna è la ricongiunzione della memoria comune dei paesi d’area adriatica e la sensibilizzazione del pubblico sul tema della migrazione. Fineterra – Salento Negroamaro è una rassegna promossa dall’Istituto di Culture Mediterranee con il sostegno dell’assessorato alle Industrie culturali e turistiche della Regione Puglia, in collaborazione Cantieri Teatrali Koreja, Compagnia Teatrale La Busacca e Claudio Prima e con i comuni di Andrano, Casarano, Castrignano de’ Greci, Copertino, Cursi, Martano, Nardò, Otranto, Squinzano e Tuglie

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