Un principe
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Quando: 18/03/2017 ore 21:00
Dove: Novoli, Teatro Comunale (Piazza Regina Margherita)
Prezzo ingresso: 10 euro




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Sabato 18 e domenica 19 marzo la rassegna del Teatro Comunale di Novoli, promossa dal Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con la residenza artistica di Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo teatro, prosegue con un doppio appuntamento. Sabato 18 marzo in scena Un principe, ispirato dall’Amleto di Shakespeare della compagnia Occhi sul mondo di Perugia con Daniele Aureli, Amedeo Carlo Capitanelli, Caterina Fiocchetti, Andriy Maslonkin, Greta Oldoni, Samuel Salamone, Matteo Svolacchia per la regia di Massimiliano Bruni, una delle versioni più emozionanti viste in questi ultimi anni del capolavoro del drammaturgo inglese.

Un principe è un’edizione dedicata ad un pubblico totale, che vive e matura nel nostro tormentatissimo tempo, ma che più classica non si potrebbe, condensando in un’ora e dieci tutta la vicenda shakespeariana ma lasciandone intatti tutti i passaggi fondamentali, anzi approfondendoli, e restituendoceli nella loro più intima essenza che, ancor oggi, pone dubbi e domande. A cosa serve il Teatro? A cosa servono i classici? Non c’è niente di più di questa domanda nella scelta di tentare una nuova messa in scena di un’opera così maestosa come l’Amleto. Se il compito di questa società è distruggere l’animo umano e lo spirito degli uomini, sacrificando l’arte a vantaggio dell’economia di mercato, allora anche i classici, i libri e tutto quello che appartiene all’arte può essere dimenticato, bruciato in un grande falò. “Crepino gli Artisti ci verrebbe da gridare, citando un profetico T.Kantor, ma non prima di combattere fino all’ultimo verso. Abbiamo scelto di interrogarci sull’arte dell’attore, eliminando ogni orpello dalla scena. Lo spazio vuoto e 7 attori: niente di più”, sottolinea Massimiliano Bruni. “Evocare un ambiente, un momento preciso, nel quale lo spettatore insieme all’attore compie l’atto creativo attraverso l’immaginazione. Abbiamo scelto di sviluppare una drammaturgia che mettesse in evidenza dell’opera Shakesperiana la caduta di una stato, il marciume della società, l’avidità e la perdità di responsabilità. Si, perché se un classico deve servire a qualcosa, a nostro avviso oggi deve essere letto e raccontato, mettendo in evidenza il rapporto che esso ha con la società in cui viene rappresentato. C’è del marcio in Danimarca, c’è del marcio in Italia, c’è del marcio in questa società. Gli uomini dimenticano, troppo impegnati a compiere il loro cammino personale, i loro vizi, i loro desideri, le loro priorità. Dimenticano e uno stato marcisce. Tutto è alla deriva, è la follia. Ognuno di noi è un Principe, circondato da marionette, manipolato dal sistema e in lotta con la sua coscienza. Ognuno di noi è chiamato alla responsabilità. Essere o non essere. Tutto qui”.




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