Giovanni Paisiello Festival, il Teatro Fusco apre all’Opera
Inserito da admin il 2 Set 2019 | Nella categoria LiveNews | Ci sono 0 Commenti
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Paisiello conquistò Napoli e le corti di mezza Europa, dopo un’infanzia a tutta casa e chiesa. E il festival che dal 6 al 20 settembre lo celebra nella città natale con otto serate di musica e teatro, inaugura la diciassettesima edizione proprio nella Chiesa del Monteoliveto appena restituita alla comunità ionica, dove a metà del Settecento un giovanissimo Paisiello dalla voce contraltile rivelò per la prima volta le sue doti musicali al gesuita don Carlo Resta.

Lo chiamano anche Santuario della Madonna della Salute, la Chiesa del Monteoliveto situata in Città Vecchia, dove venerdì 6 settembre, alle ore 21, per il primo appuntamento del diretto da Lorenzo Mattei per gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, verrà eseguita la “Cantata per la solennità del SS. Corpo di Cristo”: una vera e propria opera lirica, nota anche con il titolo di “Mosè in Egitto” di rossiniana memoria, e imparentata con l’oratorio, genere che nel Settecento era di fatto una sorta di melodramma di soggetto sacro.

La versione della Cantata di Paisiello che viene qui proposta si differenzia da quella presentata al Festival della Valle d’Itria nel 2002, in quanto frutto di un nuovo lavoro di edizione critica curato dal controtenore tarantino Aurelio Schiavoni, che è anche voce solista insieme con i soprani Valeria La Grotta e Giusy Perna, guidati dal direttore Paolo Valerio sul podio dell’Ensemble Barocco “Giovanni Maria Sabino”.


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Inedito per il pubblico dei nostri giorni sarà, invece, il secondo titolo operistico in programma per l’appuntamento di chiusura, il 20 settembre, quando nel andrà in scena “La finta amante”, opera buffa del 1780 mai eseguita in tempi moderni che segna l’ingresso della lirica nel primo teatro comunale nella storia di Taranto, consegnato alla città alla fine dello scorso anno. Un evento storico che non poteva non accadere con un’opera del genius loci, che viene proposta con un cast composto dal soprano Fiammetta Tofoni, dal tenore Matteo Roma e dal baritono Johnny Bombino, rispettivamente nei ruoli di Camilletta, Gelino e Don Falcone. Sono infatti, soltanto tre le voci di quest’operina in due atti con la quale Paisiello recuperò, ampliandolo, il libretto anonimo dell’intermezzo intitolato, per l’appunto, “Don Falcone”, reso famoso da Jommelli, che lo musicò per una messa in scena a Bologna nel 1754.

Basata su una serie di gag tipiche della commedia dell’Arte improntate a una decisa fisicità attoriale, “La finta amante” ebbe la sua prima rappresentazione in Russia, a Mogilëv (l’odierna Mahilëŭ), il 5 giugno del 1780 per essere poi ripresa al Burghteater di Vienna, ai Fiorentini di Napoli, alla Corte di Portici e al Santa Cecilia di Palermo, per approdare a Parigi col titolo mutato in “Camilletta”. A Firenze nel 1788 era stata ridotta a un solo atto, ma ampliata a quattro voci (s’aggiungeva Balestra, amico di Gelino). Ma è soprattutto la ripresa napoletana, al Teatro del Fondo, del 1825, a fare della “Finta amante” una tra le opere più longeve di Paisiello. Ora la ripropone per il pubblico dei nostri giorni il festival a lui intitolato, che affida il podio dell’Orchestra da Camera del Giovanni Paisiello Festival al giovane direttore d’orchestra Vsevolod Borzak. Firma regia e scene Alessandra Premoli, promettente regista varesina assistente di Davide Livermore, del quale ha ripreso importanti spettacoli, come il “Demetrio e Polibio” del Rossini Opera Festival al San Carlo di Napoli, prima di realizzare nuove produzioni a proprio nome, tra cui “Silla” di Händel al Palau de les Arts di Valencia e “Gli amori di Apollo e Dafne” di Cavalli all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik. I costumi sono di Anna Missaglia.

Il programma del Giovanni Paisiello Festival prevede, inoltre, sabato 7 settembre (ore 21), al Mudi (Museo Diocesano), un concerto dell’Ensemble Nuova Cameristica, con Federica Pellegrini al flauto e Benedetta Miro all’arpa. Accanto alla Sinfonia dal “Matrimonio inaspettato” di Paisiello si potranno ascoltare musiche di Britten, Respighi, Mascagni e Mozart (il concerto sarà preceduto alle 19 da una visita guidata al Museo del Touring Club Italiano). Si proseguirà con una Serata Paisielliana, galà lirico con gli allievi dell’Accademia Musicale Isolana impegnati in un confronto tra Paisiello, Mozart e Gluck, in programma il 9 settembre (ore 21), sempre al Mudi, dove si terranno altri tre appuntamenti en plein air: il 12 settembre (ore 21) il concerto del Voxonus Quartet dal titolo “La musica da camera nelle corti d’Europa”, il 16 settembre (ore 21) lo spettacolo di teatro-danza “Duo 34” della Compagnia Tessuto Corporeo seguito (alle ore 22) da un reading letterario con Alla Munchenbach e Chicco Passaro dedicato all’indimenticato attore tarantino Tino Schirinzi intitolato “Con l’amore non si scherza” e il 18 settembre (ore 21) un recital di musica barocca dell’Ensemble Aìon con il contraltista Vincenzo Franchini.

Completano il programma, l’11 settembre (ore 19), nel Foyer del Teatro Fusco, la presentazione dell’opera musicologia “Il secolo d’oro della musica a Napoli” (Diana Edizioni) curata da Lorenzo Fiorito, il 18 settembre (ore 18), nel Foyer del Teatro Fusco, l’incontro “Prima della Prima” che Lorenzo Mattei dedica alla presentazione de “La finta amante”, la cui rappresentazione, il 20 settembre (ore 21), verrà preceduta dalla consegna, sul palco del Fusco, del Premio “Giovanni Paisiello Festival”, riconoscimento che ogni anno viene assegnato a una personalità o istituzione che abbia contribuito alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale del compositore tarantino.

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