Capossela e Claver Gold & Murubutu: a Trani si celebra l’anniversario dantesco
Inserito da admin il 17 Giu 2021 | Nella categoria Fuori Porta | Ci sono 0 Commenti
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Il 2021 è l’anno di , ed ora che la situazione pandemica lo permette ed il colore giallo domina tra le regioni, celebrare i settecento anni dalla morte dell’autore della Divina Commedia è un imperativo che aspetta solo di prender forma. Lo sa bene la città di che ha deciso di omaggiare il sommo poeta con una serie di eventi a tema distribuiti nel periodo estivo.

In particolare due gli spettacoli scelti e organizzati da Bass Culture in collaborazione con il Comune di Trani: il 10 luglio, in prima nazionale, BESTIALE COMEDÌA con – spettacolo il cui allestimento verrà ospitato nella Città di Trani – e l’11 luglio INFERNVM con .
I due appuntamenti si svolgeranno in una location unica e suggestiva: la piazza Duomo di Trani.
I biglietti sono disponibili tramite l’app DICE.fm e sul circuito Ticketone.it

Entrambi gli eventi rientrano nell’ambito della “Programmazione Puglia Sounds Live 2020/2021” – “REGIONE PUGLIA – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”. Si tratta di due progetti speciali e innovativi da esperienze artistiche contemporanee, che attualizzano e rivisitano l’opera dantesca, testimoniando quanto essa continui ad influenzare molteplici aspetti e linguaggi della cultura italiana.


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Vinicio Capossela, artista che da tempo orienta la sua ricerca alla riattualizzazione di figure e motivi antichi fuori delle ingiunzioni dell’attualità, ha pensato un progetto che dal confronto con la Divina commedia trae punti d’orientamento per una navigazione dantesca nel proprio repertorio.
Se quello di Dante è infatti un viaggio tra i morti per salvare i vivi, la Bestiale Comedìa, vuol essere un itinerario nell’immaginazione musicale e letteraria per redimere il reale dallo smarrimento in cui sembra gettato.
Conformemente ad una visione profetica, nel poema sacro la retta via era ordinata lungo un’ascesa che dalla disperazione infernale – attraverso la speranza purgatoriale – giungeva alla beatitudine paradisiaca; ma oggi che l’umanità vive in eterno essilio nel Tempo, disorientata in un unico regno terreno che consuma peccato, attesa e grazia, il viandante moderno non può che essere un errante del caosso, un navigante sanza vela e sanza governo e orientamento di stelle: un disperso nella selva selvaggia e aspra del proprio labirinto interiore, al centro del quale non può che giungere a rispecchiarsi nel terribile Minotauro.

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