Domenica 21 settembre a Maglie, all’Auditorium Cezzi (via Martin Luther King 3 – Biglietti: 5 euro) alle 20 va in scena “Diario di un brutto anatroccolo” di Factory compagnia transadriatica, con la regia di Tonio De Nitto, uno spettacolo che, partendo da un grande classico per l’infanzia di Andersen, unisce teatro e danza per poter raccontare i temi della diversità e dell’inclusione. Sul palcoscenico Benedetta Pati, Francesca De Pasquale, Antonio Guadalupi e Luca Pastore. L’appuntamento rientra nel ricco calendario di “Crita. Festival delle arte”, rassegna culturale a cura della cooperativa Ventinovenove con la direzione artistica di Mary Negro e Gabriele Polimeno.
Uno spettacolo attraverso il quale Factory indaga sul tema della diversità/identità e dell’integrazione attraverso un linguaggio semplice ed evocativo. Un anatroccolo oltre Andersen, che usa la fiaba come pretesto per raccontare una sorta di diario di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di sé stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso.
La nascita e il rifiuto da parte della famiglia, la scuola e il bullismo, il mondo del lavoro, l’amore che nasce improvvisamente e rapidamente può scomparire anche per cause esterne non riconducibili a noi, la caccia e poi la guerra come orrore inspiegabile agli occhi di chiunque, tappe di un mondo ostile, forse, ma che resterà tale solo sino a quando il nostro “anatroccolo” non sarà in grado di guardarsi negli occhi e accettarsi così come è, proprio come accade al piccolo anatroccolo della fiaba di Andersen che specchiandosi nel lago scopre la propria vera identità. Non bisogna nascondere le cicatrici accumulate nella vita, perché possono e devono invece diventare il nostro tesoro.


