Medea, Desír
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Quando: 27/03/2023 ore 20:30
Prezzo ingresso: gratuito




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Lunedì 27 marzo (ore 20:30 – ingresso gratuito – info 3892105991 – teatro@astragali.org) nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce per celebrare la sessantunesima Giornata Mondiale del Teatro, ideata e promossa dall’International Theatre Institute – Unesco, Astràgali Teatro mette in scena “Medea, Desír” scritto e diretto da Fabio Tolledi con Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Matteo Mele, Giovanna Kapodistria. Prima dello spettacolo sarà letto il Messaggio scritto dall’attrice egiziana Samiha Ayoub. Dal 1962, ogni 27 marzo, nei teatri e nei centri culturali di tutto il mondo, risuona infatti un unico messaggio, affidato a una personalità della cultura mondiale per testimoniare le riflessioni vive sul tema del teatro e della cultura della pace. Dopo Jean Cocteau e, tra gli altri, Arthur Miller, Laurence Olivier, Jean-Louis Barraul, Peter Brook, Luchino Visconti, Richard Burton, Eugène Ionesco, John Malkovich, Isabelle Huppert, Carlos Celdràn, Shahid Nadeem, Helen Mirren, i Premi Nobel Miguel Angel Asturias, Dario Fo, Pablo Neruda, nel 2023 la scrittura del Messaggio è stata affidata a Samiha Ayoub che, nel corso della sua lunga carriera artistica, ha recitato in circa 170 opere teatrali e ha interpretato molti ruoli nel cinema e in televisione. Altre iniziative sono previste nei teatri membri del Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco – Teatro Vascello di Roma, Accademia Amiata Mutamenti di Grosseto, Teatro Arsenale di Milano, Mana Chuma Teatro di Reggio Calabria, Teatro Arsenale di Milano – che dal 2012 ha sede ad Astràgali Teatro a Lecce ed è presieduto da Fabio Tolledi.

MEDEA, DESÍR
Il mito non è semplicemente una storia, semmai è un infinito intreccio di storie. Per questo il mito è poesia. Questa molteplicità di storie rende il mito qualche cosa di vivo, da scoprire, da interrogare, da svelare e rivelare. Medea è una storia che si moltiplica nei secoli. Christa Wolf, Ovidio, Apollonio Rodio, Euripide, Jean Anouilh, Franz Grillparzer, Corrado Alvaro, Corneille, Seneca, Quinto Ennio assieme a molti altri scrittori, musicisti, pittori hanno alimentato questo mito molteplice di una donna straniera. La scrittura teatrale di Fabio Tolledi si muove su alcuni piani: Medea è donna, straniera e selvaggia, creatura altra che resiste e ama. Ama aldilà di ogni valore, aldilà di ogni morale. Resiste e sfugge al potere, regina adolescente a cui tutto si può chiedere, depositaria di un sapere profondo e antico. La radice del suo nome, med, richiama la parola medicina. Il pharmakon che cura e avvelena. Che può salvare e uccidere. Radice del venenum, di qualcosa che trasforma e muta. Medea, scacciata e bandita dal potere, stigma della donna selvaggia, rivendica il solo orizzonte che incrina e mette in crisi il potere: il desiderio. Medea ama, Medea ama l’amore, Medea vive nel desiderio che prende e dona forma alla vita.




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