Un’ora di stand-up comedy con il comico più alto d’Italia: sabato 30 novembre il Teatro Excelsior Carmelo Bene di Campi Salentina ospita Giuseppe Scoditti per un’anteprima della stagione Per un teatro umano. Dalle 20:45 (ingresso 10|8 euro) in scena lo spettacolo 1 e 95, un monologo comico scritto con Ludo D’Agostino e prodotto da Teatri di Bari e Elsinor. L’atmosfera è quella di un nightclub, in cui arriva l’attore in smoking e comincia lo show. Come in un flusso di coscienza, gli argomenti si susseguono ad un ritmo forsennato. L’importante è tenere viva l’attenzione e, soprattutto, divertire. La veste dello spettacolo è classica, pulita, vintage, ma il contenuto sarà folle, anarchico e imprevedibile.
«Ho sempre amato la comicità. Probabilmente ho cominciato a fare teatro proprio perché volevo far ridere. Italia Uno è stata la mia prima maestra. Trasmettevano i Simpson, demenziali, folli, scorretti ma alla base della mia formazione. Poi è arrivato quel mostro di Jim Carrey e allora ho perso la testa. “Un giorno – mi dicevo – mi piacerebbe essere come lui”», ricorda Giuseppe Scoditti. «Quel giorno non è mai arrivato, ovviamente. Perché lui è un genio assoluto e io un ragazzo di Bari a cui piace fare il cretino. Nonostante questo, ho seguito il mio istinto e, sebbene in accademia abbiano fatto di tutto per distogliermi dalla strada della comicità, qualche anno dopo il diploma ho messo su uno spettacolo di varietà, Contenuti Zero, scoprendo che alla gente piace tantissimo ridere (e non è banale!). Motivato dal successo di questa esperienza, mi sono affacciato al mondo della stand-up americana, che ha come protagonisti, tra gli altri, lo stesso Carrey, Eddie Murphy, Robbie Williams, Louis C.K. e mi sono detto: “Sai che c’è? Ci provo pure io”», prosegue . «Mi sono esibito in un locale di Milano, dove si fa stand-up, con un pezzo scritto da me e la cosa ha funzionato. Da quel momento ogni serata di Contenuti Zero si è aperta con un mio monologo di introduzione (alla Walter Chiari per intenderci) che trattava argomenti diversi volta per volta. 1 e 95 è, quindi, il punto finale di questo processo: mettere insieme tutte le cose che ho scritto in questi anni, scriverne di nuove e vedere cosa ne viene fuori. Lo spettacolo è un monologo comico. La scrittura è libera, si spazia da un tema ad un altro: chi siamo, i rapporti amorosi, il coronavirus, i pipistrelli, la mia altezza, le scuole di inglese e molto altro. Gli argomenti si accavallano, ritornano, scompaiono, come un lungo soliloquio interiore».
La stagione teatrale Per un teatro umano è organizzata nell’ambito dei Teatri del Nord Salento, promossa da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con Blablabla e con il sostegno di Regione Puglia, Puglia Culture e i Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano, Leverano e Novoli.