Capolavoro indiscusso del teatro contemporaneo, vincitore del Premio Pulitzer nel 1993, Angels in America è un testo che Essenza teatro porta in scena dopo una lunga gestazione, a conclusione della rassegna “PUNTO al CAPO 2017”. È un lavoro in cui ogni parola, ogni gesto affondano nello smarrimento di un’epoca, in cui la crisi delle identità politiche, etniche, sessuali e il senso di incertezza diffusa del nostro tempo, sono cinicamente smorzati da un’ironia ed una comicità travolgenti. In attesa di una trascendenza tanto desiderata quanto assente, suo malgrado.

Siamo a metà degli anni Ottanta e il presidente Reagan ha appena ottenuto il suo secondo mandato alla Casa Bianca. L’AIDS è stata scoperta da poco ed è una sindrome sconosciuta e temuta; la scienza e la medicina ne ignorano ancora le cause e le vie di trasmissione. New York è una città febbrile ed onnivora, il contenitore ideale delle inquietudini di un’epoca che arriva fino ai giorni nostri.

Figli della crisi dei tempi, i protagonisti di Angels in America ricercano la propria possibilità di salvezza tra i grumi della Grande Mela. Ognuno cercherà uno scoglio al quale aggrapparsi: la brama di potere, la fiducia nella giustizia, l’amore, la fede in Dio. Ma per lo spirito del tempo nulla può essere considerato ormai solido appiglio se anche Dio, impassibile e muto, ha lasciato il paradiso e abbandonato gli uomini.
Così, fra l’imponente Palazzo di Giustizia e il fascino oscuro delle notti di Central Park, Angels in America apre uno squarcio nella società americana degli anni ’80 e – con l’ironia della disperazione o con la forza e la teatralità di un sogno o di un’apparizione – apre orizzonti di riflessioni che restano validi oggi come trent’anni fa, in America come da noi, in Europa.