Cheerleaders / Jentu
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Quando: 30/09/2016 ore 21:00
Dove: Lecce, Cantieri Teatrali Koreja (via Guido Dorso 70)
Prezzo ingresso: 6 euro




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Venerdì 30 settembre in scena due PRIME REGIONALI. A partire dalle ore 21.00 torna a Koreja Collettivo Pirate Jenny di Milano con CHEERLEADERS Pratiche e addestramenti per una perfetta tifoseria, spettacolo selezionato per la Vetrina Anticorpi XL 2016 e vincitore premio OutLet 2016 – Acs Abruzzo.

Il Collettivo nasce nel 2011 dall’idea di tre giovani performer e creativi: Elisa Ferrari, Davide Manico e Sara Catellani che, dopo aver intrapreso percorsi di ricerca indipendenti in Italia e all’estero, si riuniscono in un progetto di creazione condivisa che li coinvolge come danzatori e autori. Il collettivo prende il nome dalla Canzone Di Jenny Dei Pirati, scritta da Brecht per L’Opera da tre soldi. Essere pop, neo-pop, pop-surreali, post-moderni significa per Pirate Jenny preoccuparsi di mantenere viva una certa bulimia dello sguardo. Dall’inizio ad oggi, i loro lavori hanno ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero.

La figura della Cheerleader porta con sé l’immaginario di un mondo in cui la forma si rivela tanto forte da condizionarne il contenuto. Un concetto astratto che raccoglie la necessità umana di auto-incitamento e il bisogno di appartenenza e identificazione ad un gruppo. Lo spettatore è chiamato ad interagire in maniera diretta sull’esito della performance: il gesto compiuto interagendo con l’oggetto scenico diventa a tutti gli effetti scrittura coreografica, e automaticamente costituente della performance stessa.

A seguire la Compagnia Zerogrammi di Torino con JENTU, vento nel dialetto salentino lingua madre di Stefano Mazzotta, cofondatore del gruppo Zerogrammi e qui coreografo-interprete con Chiara Guglielmi (di volta in volta Sancho Panza e Dulcinea). Ispirato al Don Quijote di Miguel de Cervantes, la performance con la drammaturgia di un altro salentino Fabio Chiariatti, non lascia trapelare nulla dell’epoca del gran libro, semmai ne trasferisce, in un tempo sospeso, tensioni e anticonformismo. Vivere è raccontare storie, più o meno riuscite. Tutti noi siamo creature narrative: ci raccontiamo ogni giorno a noi stessi tra la speranza di un domani e la nostalgia del passato, di come è stato e di come sarebbe potuto essere. Jentu racconta la militanza del Fallimento e della Poesia, di azioni capaci di prefigurare una nuova etica e un nuovo modello di eroe senza poteri speciali, dell’incapacità di volersi arrendere perché il senso di ogni azione non sia tanto il risultato quanto la tensione necessaria per tentare di raggiungerlo riscoprendo la meraviglia di farsi viaggio.
Ispirato anche ai versi di un Don Chisciotte di Nazim Hikmet, poeta turco, questo Jentu ha inizio e si conclude dietro i vetri di una finestra appesa nel vuoto.




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