Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber avevano in comune la grande passione per la scrittura e per la musica, ma soprattutto avevano in comune un ideale anarchico, una gran voglia di far passare al popolo l’abitudine di delegare ad altri la gestione della propria vita. C’è una parola di cui si sono appropriati entrambi nelle loro canzoni: anarchia. La signorina libertà e la signorina anarchia sono cantate da De Andrè, mentre il pessimismo cosmico, anarchico e individualista sono temi cari a Gaber.

Due grandi uomini, due poeti, due anarchici a cui lo spettacolo “Gaber/Faber” rende omaggio, attraverso una fitta tessitura di testi e musica in cui le due filosofie di vita si alternano e convergono in vibranti accenti musicali, capaci di esprimere sia la profondità del loro pensiero sia la sottile ironia dei loro giochi verbali.