In taberna
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Quando: 12/03/2017 ore 18:00
Prezzo ingresso: 5 euro




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Domenica 12 marzo la rassegna ospita un doppio appuntamento. Dalle 18 (ingresso libero), per Letture Sotterranee, spazio alla presentazione del libro “Da grande voglio fare il Meridione” del poeta, scrittore e semiologo Matteo Greco (Carta Canta Editore) che dialogherà con M. Domenica Muci. Un’opera in cui la poesia intende rispondere alla sua missione originaria di essere parola della profondità e forma di comunicazione popolare. Così era del resto ai tempi dell’antica Grecia. Il Sud è figura e sfondo, protagonista e comparsa all’interno di un flusso poetico che alla quotidianità delle relazioni personali e al sociale dei fatti riportati nei telegiornali. Talvolta il Meridione smette di essere oggetto del discorso, per diventare punto di vista, soggetto narrante, terra incarnata nello sguardo di chi scrive. Seguendo tale direzione, il libro porta il lettore nel Mediterraneo degli approdi mancati da parte dei migranti, nell’ultima notte di Paolo Borsellino o davanti alla figura del vescovo Don Tonino Bello; ma il lettore è portato anche nel mistero dei rapporti affettivi, assiste all’abbraccio fra una nipote e una nonna, guarda il primo ritratto di famiglia dell’umanità, scarta una sorpresa davanti all’uscio di casa. E’ un libro che parla a tutti, che riporta la poesia nelle piazze, dentro i bar, nella vita di ogni giorno, là dove può fare ancora tanto, per reinnescare in ognuno la modalità del vivere all’insegna del volere e del desiderio. Perché questo è in fondo il Sud: prima ancora che un luogo fisico è un posto dell’anima. Matteo Greco (classe 1982) nel 2013 pubblica la sua prima antologia di poesie, Giorni fatti a mano (Subway edizioni). Nel 2014 firma la drammaturgia di due spettacoli teatrali: Raccontami Sherazade, e Penso che un sogno così. Nel 2015 pubblica la raccolta di racconti C’era infinite volte il Sud (Il Raggio verde Edizioni). Ogni giorno cerca di tener fede al principio di Jodorowski, per cui «vivere come un autentico poeta significa non avere timore, avere il coraggio di dare, possedere l’audacia di vivere con una certa dismisura».

Dalle 19.15 (ingresso 5 euro) l’Ensemble Concentus sarà sul palco con lo spettacolo In taberna. In una taverna, negli anni più bui del medioevo, in un luogo imprecisato del nostro continente, pellegrini, menestrelli, trovatori, zingari e cavalieri, in un’atmosfera goliardica e picaresca, si raccontano e tratteggiano, con musiche e canti, situazioni e personaggi tipici di un’epoca in cui sacro e profano si intrecciavano indissolubilmente. Le musiche sono tratte da antichi codici rinvenuti in Italia, Francia, Spagna, Germania. L’Ensemble Concentus è un gruppo strumentale specializzato in musica antica fondato da Maurizio Ria nel 1992. L’Ensemble è formato da apprezzati musicisti che da molti anni sono presenti sulla scena artistico-musicale, svolgendo un’intensa attività concertistica con formazioni che vanno dal Duo all’Orchestra Sinfonica, collaborando con numerose compagini specializzate in esecuzioni filologiche come Le Concert des Nations diretto da Jordi Savall, la Confraternita de’ Musici, il Collegium Musicum Almae Mater (Bologna), l’Accademia Montis Regalis (Mondovì), l’Accademia di Terra d’Otranto e molte altre ancora effettuando svariate incisioni discografiche e tournée in Italia e all’estero (Svizzera, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Montenegro, Rep. Ceca). L’ensemble “Concentus” ha fatto parte dei Gruppi da Camera della Fondazione I.C.O. “Tito Schipa” di Lecce. L’ensemble è composto da Vania Palumbo (canto), Gianluca Milanese (flauti e percussioni), Pier Paolo Del Prete (viella), Maurizio Ria (viola da gamba) e Sabrina Liù Luciani (arpa).




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