Sabato 8 aprile alle Officine Cantelmo di Lecce, in attesa della diciassettesima edizione del SEI Festival ideato, prodotto e promosso da Coolclub, proseguono gli incontri e i laboratori della Scuola del SEI e i concerti del Waiting for SEI. Dalle 22 (ingresso 10 euro in prevendita su Dice – 15 euro al botteghino) appuntamento con il cantautore e performer Lorenzo Kruger, frontman e autore di tutte le canzoni dei Nobraino, la band rock romagnola con la quale ha all’attivo più di mille concerti, cinque album in studio, un album live e un EP e presenze su tutti i palchi più importanti della scena italiana. Nel 2017 Kruger decide di intraprendere un percorso da solista ispirandosi ai grandi nomi della musica italiana come Fabrizio De André e Paolo Conte. Fuori dagli schemi, provocatorio e irriverente, totalmente dedito alla musica e al suo pubblico, Kruger si è espresso fino a oggi in una dimensione live al fianco del pianoforte. Nel settembre 2021 è uscito “Singolarità”, primo album solista prodotto da Taketo Gohara per Woodworm. Distribuito da Universal Music Italia, il disco consegna al pubblico una dimensione più “privata” e intimista dell’artista, che affida i suoi testi ad atmosfere sinth per trasportarci in un mondo che si allontana da ovvie stereotipizzazioni e ripudia la banalità. In apertura i cantautori Checco Curci, con i brani del suo recente album “Anche solo per un saluto” e Giovanni Santese, fresco dei nuovi singoli “Algoritmo” e “Dobbiamo fare bellezza”. Prima del concerto, dalle 18 alle 21 (ingresso libero – prenotazione consigliata 3331803375 – info@seifestival.it), spazio a “Vedere la musica”, secondo appuntamento di formazione della Scuola del SEI sostenuta da “Va’ dove ti porta il teatro” di Regione Puglia (FSC Puglia 2014 – 2020) e Teatro Pubblico Pugliese, a cura di Sara Valentino, giornalista e direttrice di SeeYouSound Lecce. Raccontare la musica con le immagini, attraverso il ritmo incalzante del montaggio genera emozioni nello spettatore che l’ascolto da solo non riesce a stuzzicare. La musica “contaminata” con il cinema e la parola, fa capire come la fruizione di un genere musicale (o di un singolo brano) contribuisca a influenzare la società, e viceversa. Biopic, documentario, o semplicemente feature, altro non sono che il racconto per immagini di artisti che attraverso la musica si esprimono: il regista, guidato dalla sua sensibilità, è la voce fuoricampo che fa vedere la musica. L’unione di musica e cinema che crea la contaminazione artistica, culturale, sociale.