Uaragniaun in concerto
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Quando: 17/06/2017 ore 21:00
Dove: Galatina, Piazza S.Pietro (Piazza S.Pietro)
Prezzo ingresso: gratuito




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Sabato 17 giugno in Piazza San Pietro a Galatina, in provincia di Lecce, con il concerto del gruppo Uaragniaun prosegue Suoni di Puglia, rassegna inserita nel più vasto programma di GalatinArte. Gli Uaragniaun presenteranno, tra gli altri, i brani dell’ultimo lavoro discografico Primitivo. Si tratta del decimo lavoro discografico di una lunga carriera musicale fatta di concerti in tutto il mondo. Lo spettacolo include inoltre il repertorio che ha meglio caratterizzato la formazione pugliese nel panorama della world music. Accanto al nucleo storico (Maria Moramarco, Luigi Bolognese, Silvio Teot, Filippo Giordano) completeranno l’ensemble Nico Berardi, Nanni Teot e Alessandro Pipino. Il gruppo propone un grande affresco sulla musica dell’Alta Murgia in cui la voce di Maria Moramarco si coniuga con un tripudio di suoni acustici (plettri, flauti, zampogne, trombe, arpe, bandoneon, violini, percussioni e tanto altro). Il disco include dodici brani della tradizione popolare dell’Alta Murgia raccolti “sul campo”, l’inedito “Alla vìje de la stanzejone” e “Allu balle / Rompeau a chicolateira”, pezzo nato da un esperimento live con il gruppo Milladoiro che mette insieme – per una singolare affinità melodica – un brano della tradizione murgiana e uno di quella galiziana. Lo scrigno della ricerca di Maria Moramarco riserva innumerevoli sorprese: brani raccolti agli inizi degli anni ottanta e volutamente non ancora esplorati; scampoli di ritmi, suoni, nenie, canzoni riarrangiati dal trio. «Crediamo di aver acquisito una particolare sensibilità che oggi ci permette di “manovrare con cura” quel repertorio antico, ostico, “primitivo” che – in altri tempi – avremmo rischiato di proporre in maniera banale», sottolineano nella nota introduttiva al cd. Lo spirito di questo lavoro è pertanto quello di dare una particolare espressione a questo materiale finora accantonato; il tentativo è quasi un “grattare in pentola” alla ricerca di un boccone prelibato, di un concentrato di sapori. Primitivo esprime la volontà di un ritorno all’essenziale, al racconto cantato senza tanti orpelli, dove gli arrangiamenti sono strumenti per valorizzare l’anima del canto di tradizione. «Per questa ragione, abbiamo usato anche frammenti sonori di registrazioni sul campo, a dimostrare il “passaggio” dalla fonte primaria alla reinterpretazione. Anche in questo lavoro», proseguono «abbiamo cercato tuttavia di non perdere mai di vista la contemporaneità culturale che ci circonda. Le nostre scelte, sia per i brani di tradizione che per quelli di composizione, non possono prescindere da questa dimensione. La riproposizione è sempre una sfida giocata tra passato e presente, tra le generazioni passate che in queste storie cantate – in un dialetto arcaico – hanno lasciato traccia delle loro esistenze e noi qui, nel ruolo di chi crede che riaccendere le luci su questi paesaggi umani serva a conoscere e a far conoscere le nostre radici e la nostra identità».




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