La presenza del digitale anche nelle nostre vacanze: in Salento c’è Nina
Inserito da admin il 5 Ago 2020 | Nella categoria Magazine | Ci sono 0 Commenti

Intelligenza artificiale, smart working, presenza digitale e virtuale, social media e online brand reputation sono soltanto alcuni termini ormai entrati nel glossario italiano di tutti i giorni, in particolare in quello economico. Fra intrattenimento, giochi, fruizioni multimediali di musica e film, anche il mondo del turismo trae vantaggio da alcune novità in ambito digitale.

Intrattenimento: non soltanto ludico e multimediale, ma anche culturale

Si era recentemente discusso in Puglia del fatto che “solo” il 40% delle imprese fossero digitalizzate, dati emersi da un’analisi della Coldiretti pugliese che aveva in particolar modo posto il focus sulle imprese agricole 4.0. In una regione dove la vendita online si assesta intorno al 12%, percentuale irrisoria se la si paragona al resto d’Italia, si stanno però facendo dei grossi passi avanti in ambito digitale. Quello dell’agricoltura rappresenta solo una piccola parte, che ammonta comunque a 450 milioni di euro, di ciò che può essere interessato dall’evoluzione digitale e dalla virtualizzazione di alcuni servizi. Nell’ultimo decennio, la Puglia ha visto un aumento considerevole nell’utilizzo di internet, di piattaforme digitali, dei social media e sempre più pugliesi hanno fatto uso di applicazioni per smartphone e dispositivi mobili. Basti pensare che i dati relativi alla spesa nella regione Puglia per ciò che riguarda l’intrattenimento ludico online, ovvero le piattaforme e giochi da casino online, ha visto un incremento del 123% rispetto al 2019 e ha fatto registrare un totale di un miliardo e mezzo di euro, suddivisi principalmente fra Bari (480 milioni di euro), Taranto (270 milioni di euro) e Lecce (217 milioni). Accanto a numeri impressionanti come quelli già citati sul gioco online ci sono anche quelli legati all’intrattenimento multimediale con piattaforme come Amazon Prime e Netflix, le “regine” del tempo libero davanti alla TV: anche se le due piattaforme non svelano i dati per singola regione, i dati ci svelano che Netflix fa registrare 4,6 milioni di abbonati in tutta Italia, mentre Prime è arrivato quest’anno a quota 150 milioni di abbonati in Europa. La digitalizzazione, però, non si concentra solo sull’intrattenimento e il gioco: nasce infatti un progetto tutto pugliese chiamato Nina, che farà da assistente virtuale per turisti e vacanzieri tramite Whatsapp.

Nina: non è un bot e porta con sé il calore umano

Come dicevamo in precedenza, l’utilizzo delle nuove tecnologie è entrato in tutti gli ambiti della nostra vita. Accanto alla fruizione di contenuti multimediali, risorse musicali infinite, giochi in streaming e applicazioni di ogni genere, anche il turismo sta beneficiando di tante innovazioni. Dopo il fenomeno dei tour virtuali dei musei nel primo semestre 2020, in cui anche i Musei Vaticani avevano “aperto” al pubblico in modalità streaming permettendo a tutti di accedere tramite lo schermo dei propri dispositivi alle bellezze conservate a Roma, nasce ora Nina, idea di una salentina doc, Alessandra Stivala, che si propone di essere l’assistente virtuale personalizzata per valorizzare il territorio, per assistere turisti e vacanzieri che si muovono per la prima volta nella regione salentina e per promuovere un turismo slow e interno. Questo perché la tendenza, in particolare di quest’estate 2020, sarà molto simile alle estati degli anni ‘60: molti meno spostamenti all’estero e molte più vacanze in famiglia, affittando case vacanze o camper per godersi le meraviglie della nostra penisola. E così Alessandra ha pensato bene di dar vita a questo progetto e ci tiene a precisare non si tratta di una chatbot, bensì ha alle spalle un’intera squadra di persone cresciute in Salento e che conoscono questi territori come le proprie tasche potendo fornire dritte, informazioni personalizzate, calendari per eventi e consulenze ad hoc ai vacanzieri. Il tutto si svolgerà su Whatsapp su un numero dedicato, rispondendo così anche alle necessità di digitalizzazione a cui la regione Puglia è chiamata.

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