L’evoluzione dei tornei di poker
Inserito da admin il 14 Lug 2023 | Nella categoria Sport | Ci sono 0 Commenti
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Vedere e rilanciare, mantenere una poker face, andare in tilt: queste sono solo alcune delle espressioni entrate nel linguaggio comune dopo po PM essersi fatte conoscere a un tavolo da poker. Il gioco, noto a tutti soprattutto per la popolarità che ha avuto negli ultimi vent’anni, è uno dei più iconici protagonisti di casinò, ma non solo: può essere giocato in ogni luogo, è anche protagonista di serate fra amici e, soprattutto, di eventi sportivi. Il poker competitivo infatti è a tutti gli effetti una disciplina sportiva, e nella sua veste digitale è comunemente considerato un eSport a pieno titolo. I tornei di poker più importanti hanno conosciuto enorme notorietà televisiva anche nel recente passato, quando sono fioriti persino canali tematici in chiaro dedicati esclusivamente alle competizioni pokeristiche. Nel corso della storia della disciplina, comunque, i tornei hanno conosciuto diverse formule e organizzazioni, che li hanno condotti alla loro veste attuale.

 I primi tornei ufficiali risalgono appena al secolo scorso, cosa che comunque non ha impedito la creazione di tornei e partite amatoriali ben prima. Le prime menzioni certe del gioco infatti si hanno verso la prima metà dell’800, quando se ne hanno puntuali descrizioni come di un gioco regolarmente praticato nelle zone francofone degli USA. I tornei non erano però intesi nella loro moderna concezione: si trattava più di incontri singoli amatoriali, in locali pubblici o case private, che di veri e propri eventi sportivi calendarizzati, e venivano giocati su più varianti. In origine andava per la maggiore il draw poker, dove tutti i giocatori ricevevano immediatamente cinque carte, potendo poi sostituirne una sola volta un numero variabile. Una variante oggi minoritaria che, fra ‘800 e ‘900, venne prima affiancata e poi sostituita da altre più dinamiche e adatte a tornei come lo stud poker e il community card poker, caratterizzate da punti composti da carte coperte e scoperte, e l’Hi-Lo, la cui particolarità è di premiare sia il punto migliore che quello peggiore.

La formula dei tornei in senso moderno è da ricondurre ai relativamente recenti anni ’70. Già da qualche decennio il successo del poker aveva impressionato i gestori di casinò di Las Vegas, che cominciavano a includere il gioco tra le loro offerte; ma l’idea di organizzare un torneo venne a Benny Binion, gestore del casinò Horseshoe. Invitò nel suo locale 7 dei pokeristi più noti del periodo per sfidarsi in un torneo su diverse varianti, al termine del quale sarebbe stato proclamato il migliore tra di loro: risultò essere Johnny Moss, era il 1970 e si era svolta la prima edizione delle World Series of Poker, ancora oggi il più importante evento di poker sportivo del mondo che si tiene annualmente a Las Vegas. Il primo torneo in senso moderno è stato fondamentale nella crescita del poker: nel 1973 le partite vennero per la prima volta trasmesse in televisione, con la CBS che durante gli anni ’80 inseriva le WSOP tra i suoi contenuti esclusivi.

Negli anni seguenti, lo sviluppo del web e la sua crescente accessibilità sono state alla base della formula dei tornei online. L’approdo del poker alla rete, portato da operatori specializzati, ha compreso anche la creazione di tornei della specialità interamente virtuali: la disponibilità di room accessibili a ogni ora di ogni giorno ha fatto sorgere questioni inedite, per esempio la necessità di prepararsi al meglio per un evento in rete, contesto caratterizzato da esigenze ben specifiche, e l’importanza della gestione di tempi, alimentazione e così via. Particolarità che non hanno rallentato il successo del poker online: una novità che, a cavallo tra anni ’90 e 2000, era anzi una delle modalità di torneo più diffusa, spesso porta di accesso al poker sportivo professionale come nel caso di Chris Moneymaker. Nel 2003 l’americano trionfò nelle World Series of Poker, alle quali si era qualificato partendo da un semplice torneo online: la favola dell’uomo comune rielaborata in versione poker. Non a caso si parla proprio di Moneymaker Effect per descrivere il successivo boom di popolarità del gioco.

Negli stessi anni venivano riformulati anche alcuni tornei più tradizionali, ispirati alle World Series ma che tentavano di differenziarsi. Nel 2002 venne per esempio inaugurato il World Poker Tour, un torneo con tappe in vari casinò del mondo: da USA e Canada fino all’, passando per Marocco e Sudafrica. È del 2004 invece la prima edizione dell’European Poker Tour, un circuito che visita vari casinò del Vecchio Continente: Praga, Vienna, Sanremo, Monte Carlo, in alcune edizioni persino le Bahamas e Macao. Tornei in senso classico che sono in grado di coesistere con le varie formule online, i quali si avviano alla realtà virtuale prospettando ulteriori affascinanti evoluzioni.

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